Moro Donato

Storico, filologo, poeta

 

Periodo: (1924-1997)


Conseguita la maturità classica presso il liceo "Colonna" entrò nella Scuola Normale Superiore di Pisa dove fu allievo di Luigi Russo e nel luglio 1948 conseguì la laurea in lettere con votazione di lode.
Insegnò italiano e latino nel liceo classico della sua città natale fino al 1974, allorché, vinto il concorso di ispettore centrale all'istruzione secondaria di 1° e 2° grado, venne nominato, dal Ministro della P.I., Dirigente superiore con funzione ispettiva e assegnato alla Direzione Generale per l'istruzione tecnica.
Di umili origini, sentì sempre con orgoglio l'antica appartenenza a una condizione collettiva storicamente subalterna e la cantò nei suoi versi (Segni nostri, Manduria, 1993, prefazione di O. Macrì) con linguaggio simbolista, ma non asettico, radicandosi la sua esperienza poetica nell'area della concreta e visibile realtà d'ogni giorno. Numerose le liriche extravaganti pubblicate in riviste letterarie di ambito nazionale e regionale. Della sua poesia hanno scritto, fra gli altri, Oreste Macrì, Raffaele Spongano, Donato Valli, Aldo Vallone, Gino Pisano, Luigi Blasucci.
Sul versante della critica letteraria, il suo impegno si tradusse in preziose ricerche di natura storica, non escluse frequenti incursioni sul terreno della filologia (i testi del Galateo del quale datò la nascita al 1448), della linguistica, dell'ermeneutica. Fra le opere di quest'ambito si ricordano: la lettura del III c. del Purgatorio (Se potuto aveste veder tutto, in "L'Alighieri", XXV (1984), I), Fonti e autonomia di stile nella Cronica del Compagni, Galatina, 1971; Note sul discorso "Dell'arte del dialogo" diT.Tasso, Galatina, 1973.
Più intensa la produzione di saggi storico-critici sulla cultura e la storia del Salento e di Otranto in particolare. Si segnalano fra questi: Galatina saccheggiata dai Turchi e morte di Giulio Antonio Acquaviva; Otranto nel 1480-81. Due preziose fonti fra le più antiche; Tre note per la biografia di Antonio Galateo; Gli avvenimenti otrantini del 1480-81 nell'attenzione dei contemporanei e dei posteri; I martiri di Otranto tra documenti e tradizione; Per una rilettura della "Vituperatio litterarum" di Antonio Galateo; Spigolature Galateane; Per l'autentico Antonio De Ferrariis Galateo.
Aveva pubblicato anche alcuni sonetti giocosi in  pseudovolgare trecentesco, firmandoli con lo pseudonimo Theodoros Aghiospetrites. Donato Moro fu uomo mite e generoso, né lesinò l'impegno civile che si tradusse nell'assunzione di cariche politico - amministrative a livello provinciale e comunale alle quali fu eletto in rappresentanza di un elettorato cattolico e popolare.

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